venerdì 10 aprile 2009

Il banchetto della vita


Il manuale di Epitteto (Enchiridion) è composto da una serie di massime morali raccolte dal suo allievo Flavio Ariano. L'ideale di vita che si delinea è quello dello stoicismo, il saggio è l'uomo compos sui razionale, austero, capace di accettare serenamente tutto ciò che gli accade. La vita è qui paragonata a un banchetto, il commensale deve essere ben educato, servirsi con moderazione , e non essere smanioso nell'attesa del suo turno. Analogamente l'uomo assennato non dipende dai beni materiali, ed così degno di sedere accanto agli Dei. La perfezione arriva dunque quando l'uomo si rende insensibile a qualsiasi stimolo e riesce a dominare razionalmente le sue passioni: απάθεια (apatia). Il manuale di Epitteto ebbe una fortuna eccezionale nella storia delle filosofia e della letteratura: influenzò l'imperatore filosofo: Marco Aurelio, poi anche leopardi che lo tradusse in italiano, ed proprio sue la traduzione che vi voglio dare, poiché la trovo molto più bella e poetica delle traduzioni moderne.

Tieni a mente che tu ti déi governare in tutta la vita come a un banchetto. Portasi attorno una vivanda. Ti si ferma ella innanzi? stendi la mano, e pigliane costumatamente. Passa oltre? non la ritenere. Ancora non viene? non ti scagliar però in là collo appetito: aspetta che ella venga. Il simile in ciò che appartiene ai figliuoli, alla moglie, alla roba, alle dignità; e tu sarai degno di sedere una volta a mensa cogli Dei. Che se tu non toccherai pur quello che ti sarà posto innanzi, e non ne farai conto; allora tu sarai degno non solo di sedere cogli Dei a mensa, ma eziandio di regnare con esso loro. Per sì fatta guisa operando Diogene, Eraclito e gli altri simili, venivano chiamati divini, e tali erano veramente.

Nessun commento:

Posta un commento